lunedì 11 giugno 2018

SINTESI FINALE


Il seguente blog tratta l’analisi del brevetto US3016147A, che riguarda il “filtro autopulente per lavatrici”, depositato nel 1962 da parte della Whirlpool Corp. Esso viene utilizzato per trattenere tutti gli oggetti più pesanti ed espellere i residui più piccoli che possono danneggiare sia il bucato che la lavatrice stessa.

Il filtro venne sviluppato nel Michigan, USA (Stato molto propenso all'industria meccanica) proprio nei decenni del cosiddetto “boom economico”, quando l’elettronica di consumo entrava nelle case di ogni famiglia del ceto medio, possiamo infatti considerarlo come una delle prime innovazioni in grado di risolvere vari problemi legati all'efficienza, alla manutenzione e ai consumi delle lavatrici dell’epoca, anche grazie ai materiali plastici di cui solitamente è composto, capaci di resistere alla corrosione da parte dei prodotti chimici usati durante il lavaggio.

Lavatrice Whirlpool, anni '60
Le soluzioni precedenti infatti si constatarono non essere particolarmente efficaci, compiendo solo in parte il compito che la suddetta invenzione riesce a eseguire, nonostante tutte le migliorie portate nell'ambito, esso subì comunque notevoli sviluppi, i successori infatti si dimostrarono capaci di essere usati su più piattaforme (ad esempio lavastoviglie) e ovviamente anche molto più efficienti. Molte delle migliorie furono depositate dalla stessa Whirlpool Corp. che da quegli anni in poi si ritagliò un posto come leader del settore elettrodomestico, anche grazie agli inventori del  brevetto, soprattutto Clifton A. Cobb, i quali instaurarono un lungo sodalizio con l’azienda stessa, che, grazie ai tanti ingegneri come loro, riuscì sempre a crescere ed essere costantemente all'avanguardia.

Questo filtro, in realtà, non fu di notevole importanza soltanto per gli addetti ai lavori, ma i suoi benefici furono ritenuti così rilevanti dall'azienda, al punto di esserne pubblicizzata la sua presenza negli ultimi modelli di lavatrici della casa produttrice, venne infatti definito come “magic clean filter” al fine di renderlo più comprensibile e soprattutto seduttivo nei confronti del pubblico.

Attualmente, l’invenzione nella sua forma originaria, non viene più utilizzata negli elettrodomestici, ma una sua forma, molto simile ma di più grandi dimensioni, è impiegata come filtro per l’acqua negli impianti industriali, al contrario i più moderni filtri, sviluppati anche grazie all’apporto dato da questa invenzione, vengono ovviamente usati nelle comuni lavatrici e, soprattutto, mantengono la peculiarità di questo filtro, cioè la capacità di essere autopulente.   

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